8 febbraio 2017
8 febbraio 2017
Oggi ho insegnato in due
classi: al mattino nell’equivalente della 5a elementare e, nel pomeriggio, in
3a.
I numeri anzitutto: in 5a
c’erano 58 alunni, in 3a 53. Sembrano numeri esagerati se paragonati al numero
massimo di alunni nelle classi italiane, ma vi posso assicurare che non c’è
assolutamente chiasso, nessuno osa parlare se non direttamente interrogato e,
appena si sente un po’ di brusio, basta che l’insegnante alzi un po’ la voce e
tutti stanno zitti. E’ quasi impossibile credere a ciò, ma accade davvero!
In classe quinta, al
mattino, abbiamo fatto la revisione dei nomi propri. Esercizi per “rinfrescare”
la memoria di quanto studiato nell’anno precedente. Ed allora via con i nomi
propri di persona, di stati, di città, fiumi…ecc. ed è stato bello vedere come
gli alunni facessero a gara ad alzare la mano per poter venire alla lavagna e
scrivere le loro risposte.
Qui ci sono delle lavagne
esagerate, sono grandi tutta una parete. In effetti, non sono lavagne vere,
bensì pezzi di parete dipinti con una speciale vernice nera dove ci si scrive
con il gesso. Non vi dico la fatica a scriverci sopra, bisogna calcare un sacco
per evidenziare bene quello che si scrive, poi ci sono punti in cui il gesso
scivola via….. in certi momenti mi sono sentita un po’ in imbarazzo perché non
riuscivo a calcare abbastanza …. e poi devo stare attenta a come scrivo le
lettere…. a volte uso il carattere stampatello, ma non va bene! come
cancellino, quando va bene, c’è un pezzo di spugna vecchia e sporca, altrimenti
un po’ di carta igienica e via!!!
La parte più bella, però, è
arrivata nel pomeriggio.
Ho insegnato, praticamente
da sola, in terza di fronte a 53 bambini.
L’argomento era l’uso delle
preposizioni: su, sotto, di fronte, dietro, all’interno e all’esterno, vicino e
lontano. Per gli alunni non era un argomento completamente nuovo. Infatti,
avevano già fatto alcuni esercizi al riguardo con la loro insegnante in
mattinata. Prima della pausa pranzo, avevo aiutato l’insegnante a correggere
gli esercizi ed avevo notato che parecchi alunni non avevano ben capito l’uso
di queste preposizioni. Relazionandomi con lei, le ho suggerito di rivedere
l’argomento con un approccio un po’ diverso e lei ha accettato, ben volentieri,
lasciandomi “campo libero”.
Il mio approccio è stato
quello di animare la spiegazione. Poi, mi sono inventata 5 domande alle quali
gli alunni dovevano dare risposte a
piacere utilizzando, però, in ciascuna risposta una preposizione
specifica che ho scritto di fianco alla domanda sulla lavagna.
C’è stato un momento di
panico ed ho chiesto all’insegnante di spiegare loro nella lingua locale, in
più i bimbi sembravano piuttosto impauriti…..
Dopo circa mezzora di
assoluto silenzio in cui tutti erano impegnati a copiare le domande e scrivere
le risposte, gli alunni hanno iniziato ad alzare le mani per segnalare di aver
finito l’esercizio. Nel frattempo ho
discusso con l’insegnante, ricevendo i suoi apprezzamenti su come avevo
condotto la lezione ed ho capito che i bimbi erano intimiditi dalla mia pronuncia
che è diversa da quella cui sono normalmente abituati.
E qui arriva il bello: quasi
nessuno ha voluto che fosse la loro insegnante a correggere l’esercizio, ma si
sono rivolti a me. Mi sono ritrovata in mezzo ad una folla di bambini con i
loro quaderni in mano che sgomitavano per essere i primi a consegnarmeli. Ad un
certo punto mi sono alzata e, a voce alta, ho gridato “mettetevi in fila,
altrimenti non correggo nessun quaderno”. In un baleno si è creata una fila
ordinatissima e tutti hanno aspettato il proprio turno.
Cì sono volute quasi due ore
e, anche se nel frattempo era suonata la campana per la fine della lezione,
sono stati per un’altra buona mezzora in fila aspettando il proprio turno.
Ho fatto anche gli
“straordinari”, ma è stata una grande soddisfazione!!!
Today, I have taught in two classes: in P5 this
morning and in P3 in the afternoon.
The numbers to start with: 58 pupils in P5 and 53
pupils in P3. It’s a lot when compared with the maximum number of pupils in any
Italian classes, but I can assure you that all the pupils are well behaved.
Nobody talks, unless he/she is asked and, as soon as there is noise, the
teacher talks in a higher tone of her voice and they become quiet again.
It seems impossible, but it’s very much true!
This morning in P5, we have reviewed the “Proper names”
to refresh the memory of what they studied the year before. We have done
exercises to identify proper names of people, countries, cities, rivers and so
on. It has been fun to see how the kids were competing in order to come to the
blackboard and write the correct answers.
The blackboards here are really huge. They are pieces
of the wall painted black with a special paint and you can write on them with
chalk. It’s rather difficult because you have to push the chalk hard and,
sometimes, it slips…. In certain moment, I felt embarrassed because I couldn’t
press enough… then I have to be careful of how I write the single letters…. Sometimes
I use print letters, but it’s not good. To erase, then, you’re lucky if you
have a piece of old and dirty sponge available, otherwise toilet paper will do
the job!
The best part of the day has taken place in the
afternoon.
I’ve actually taught solo in P3 facing 53 pupils
listening to me. That’s rather amazing!
The subject has been the usage of prepositions: on,
under, in front of, behind, inside-outside, near and far.
It wasn’t a brand new subject for the pupils.
Actually, they had had almost the same lesson in the morning with their
teacher. Before lunchtime, the same teacher had asked me to help her marking
the exercises the kids did in the morning. Doing so, I realized that many kids
had not perfectly understood the meaning and the usage of such prepositions. I
suggested her to review the subject in the afternoon. She agreed and said that
I could have my lesson the way I wanted.
My approach has been to animate the explanation. Then,
I wrote five questions on the blackboard with a preposition at the end of it to
be used in the answer. The answers were free, but they had to use that
particular preposition.
I noticed that the pupils were panicking and they
looked somehow intimidated.
It took them half an hour to copy the questions and
write the answers. In the meantime, I discussed with the teacher and discovered
that yes, the kids were frightened because of my pronunciation, which is
different from the one they usually hear. However, the teacher was happy and
thanked me for the lesson.
Then the pupils started to raise their hands to signal
that they had finished the exercise and were ready for marking. Surprise,
surprise!!... almost none of them wanted their teacher to mark….
they came to me, instead. I found myself surrounded, in
the middle of a crowd (of kids), each kid with his/her book in his/her hand and
elbowing each other to be the first to hand the book over!
At a certain point I stood up and, almost shouting, I
said “Please make a nice line, and wait your turn, otherwise I will not mark”.
As a miracle, the line was up nice and organized.
It took me almost two hours to mark all the books and,
although the lesson was over for the day, we stayed for another half hour to
complete the marking.
I was doing overtime, but it was really great!
Credo che da noi,!50 o 60 anni or sono e forse ancora di più, fosse la stessa cosa specialmente nei piccoli centri. Mio marito mi dice che portava la legna a scuola per accendere la stufa e in classe nessuno fiatava. Ben diversa la questione ai giorni nostri. Oggi sono venuta a Marina e mi fermo fino a domenica pomeriggio perché la sera c'è il teatro e la Spaak non la vorrei perdere. Non sono neppure andata in palestra! Però ho fatto le chiacchiere di carnevale e ne ho mangiate un bel po' .... domani dovrò fare un bella camminata sul lungomare! Ciao e un abbraccio.
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