28
febbraio 2018
Ci sono giorni, come oggi, in cui mi ritrovo con la testa
completamente vuota di fantasia e di idee, ma non di pensieri…..
A scuola, l’intervallo tra le “lezioni” dura un buon ¾ d’ora.
Normalmente, va dalle 10:15 alle 11:00. Poi, per rimandare tutti i bambini
nelle rispettive classi, sono necessari altri 10 minuti così che le lezioni non
ricominciano mai prima delle 11:15 per finire un’ora dopo.
Forse sono un po’ troppo rigida quando penso a quanto tempo viene
“sprecato”- Forse, mi dico, dovrei essere un po’ più tollerante e morbida
considerato che ho a che fare con bambini tra i 3 e i 6 anni… ma non riesco ad
esserlo.
Vorrei poter impiegare molto più tempo con loro, magari anche nel
pomeriggio, come ho già proposto, ma senza ottenere risposta.
Vorrei poter insegnare loro molto di più di quanto riesca a fare
nel poco tempo giornaliero in cui mi è possibile trasmettere loro nuove
conoscenze. Vorrei poter insegnar loro un inglese un po’ più corretto rispetto
a quanto (poco) conoscono. Vorrei poter insegnar loro più parole nuove per
arricchire il loro ancor misero vocabolario.
So che, essendo bambini, hanno una capacità incredibile di
assorbire tutto quanto è nuovo per loro, ma non riesco e sono frustrata da
questa impossibilità.
L’impossibilità è determinata, principalmente, dal fatto che non
parlo la loro lingua. Pertanto, l’insegnante ufficiale deve tradurre tutto
quello che dico e questo fa perdere ai bambini la concentrazione su quanto dico
io. Anche ripetere per più volte la stessa parola o frase, non è sufficiente
per far apprendere loro quel che io vorrei fosse imparato. Quindi, è un
problema di incomunicabilità che non riesco a superare. Cosa ben diversa era lo
scorso anno, quando insegnavo a bambini di terza elementare con già un po’ di
conoscenza della lingua inglese a loro vantaggio.
E allora, durante l’intervallo, seduta sul tronco di un albero
tagliato, un po’ in disparte, li osservo tutti…. Sono bambini gioiosi, vivaci
come tutti i bambini di questo mondo, ma – osservandoli – mi assale un’enorme
tristezza. Li vedo tutti mal messi, senza scarpe, con abiti di ogni genere un
po’ sporchi o strappati, con la candela al naso perché non sono abituati ad
avere un fazzoletto, con la loro tazza di “porridge” in mano che, per tanti,
rappresenta l’unico cibo della giornata…. Li vedo arrampicarsi su un albero,
strappare le foglie ed utilizzarle come cucchiaio per ripulire la tazza dalle
ultime gocce di porridge rimasto sul fondo…. E mi chiedo tanti perché?
28
febbraio 2018
There are days, like today, when imagination and ideas have left my
mind, only serious thoughts are there
At school, break time usually lasts for ¾ of an hour. It goes from 10:15
to 11:00. Then, to reorganize the classes, it takes another 10 minutes so that
the “lessons” don’t starts before 11:15 to end one hour later.
It might be the case that I’m a bit too tough when I think how much time is “wasted”. I keep
telling myself I should be softer and more tolerant considering that I’m
dealing with children from 3 to 6 years of age…. But I really can’t throw in the
towel
I’d like to spend more time with these children, maybe even during the
afternoons. I proposed this, but to no avail.
I’d like to be able to teach them something more during the morning
hours when I’m able to convey them a bit of knowledge. I’d like to teach them
some correct English, some new words to add to their poor vocabulary.
I know that being so young they will soak like sponges, but I can’t do
what I really want, and I get so frustrated
The major difficulty I’m encountering is due to the fact that I don’t
speak the local language. Therefore, whatever I say is translated by the local
teacher and the children lose their focus on what I’ve just said. Repeating for
many times the same word or sentence is not sufficient enough to let them memorize
what I’d like them to learn. It’s then a problem of miscommunication which I
can’t overcome. It was very different last year when I was dealing with older
children who already had an advantage over the English language.
And then, during break time, sitting on a tree trunk a bit far away, I
stare at them all… they are kids, active like all the children worldwide, but,
while I’m looking at them, I’m engulfed by sadness. I watch them with their
poor dirty mismatched clothes, no shoes, with their dirty faces holding their porridge
cup. For many of them, this is the only food of the day…. I see them while they’re
climbing a tree to take fresh leaves to be used as a spoon to clean the bottom
of their cups so that no drops of porridge may go wasted….
And I ask myself so many “whys” ?
Capisco le domande che ti poni che poi e' un'unica domanda perche'? Perche'meta' mondo soffre di obesita' e l altra meta' soffre di malnutrizione perche' ? E' la domanda che mi faccio ogni volta che sento di miliardi spesi per missioni nel cosmo, ogni volta che sento di miliardi spesi negli armamenti...a tutte le guerre che si fanno per business. Alle sofferenze che procurano....lo so non ti ho risollevato il morale..
RispondiElimina.goditi le meraviglie del Nilo anche per me Ti abbraccio forte Giusi
P.s. e' saltata una riga nel mio commento:
RispondiEliminaGiusi i volontari come te, come tanti che operano in Africa stanno seminando un piccolo granellino per sperare, nelle nuove generazioni nel futuro!