mercoledì 27 marzo 2019

continua il post precedente:
Alla fine del "soggiorno" con i gorilla, è ripresa la faticaccia del ritorno.
Non abbiamo più fatto lo stesso percorso. Secondo il poliziotto armato (a guardia dei possibili attacchi dagli elefanti!) il ritorno doveva essere più facile. Non so... a me è sembrato ancora più faticoso dell'andata in mezzo ad una foresta di felci altissime.
Alla fine, dopo un'altra ora di salita, siamo arrivati di nuovo sulla strada principale e, da lì, abbiamo raggiunto il centro di partenza.
Sorpresa: ci è stato consegnato il certificato di successo! per aver completato il percorso, ma - soprattutto - per aver visto la famiglia dei gorilla
Contenta, soddisfatta ed anche orgogliosa di me stessa. Ho vinto la sfida!
si parte

la foresta

mamma gorilla con le dita nel naso

baby gorilla che si diverte

il silver back che dorme


percorso di ritorno

Steven mi consegna il diploma. Ce l'ho fatta!!



27 marzo 2019

“La vacanza”

Sono partita da Kyabirwa venerdì scorso, 22 marzo, per qualche giorno di vacanza dopo i quasi due mesi di lavoro al villaggio.
Inutile citare la tristezza degli arrivederci.. o forse degli addii.. per me e per tutta la “mia” famiglia ugandese.. Daisy compresa!
(Daisy è la mucca alla quale - tutte le mattine - davo da mangiare le bucce e le foglie di banana)
Il “mio driver”, Okjor, è passato a prendermi al villaggio puntualissimo alle otto – non secondo l’Ugandan time (normalmente, un ritardo di un’ora – ed anche più – è tollerato!) e siamo partiti. 
all'Equatore

le mucche ankole a Lake Mburo

le zebre a Lake Mburo

il cottage a Rwakobo Rock

tramonto da Rwakobo Rock

in viaggio - si vende carbonella


il cottage nella foresta

il panorama dal cottage
Prima tappa l’Equatore. Lì abbiamo pranzato chiacchierando piacevolmente.
Okjor è stato un ottimo driver ed anche un gradevole  compagno di viaggio durante i quattro giorni che abbiamo condiviso.
Abbiamo proseguito il viaggio per Lake Mburo, uno dei parchi nazionali nella savana dove si trovano tantissime zebre, mucche di razza ankole con le corna enormi e, giù, vicino al lago, tanti ippopotami.
Abbiamo soggiornato al Rwakobo Rock , un lodge molto bello costituito da una decina di cottages tutti costruiti su un’enorme roccia condivisa con una colonia piuttosto numerosa di babbuini! Vista splendida sulla savana e tramonto meraviglioso. Il cottage assegnatomi era proprio in cima alla roccia ed un po’ isolato dagli altri. Silenzio assoluto!
Il secondo giorno l’ho trascorso in viaggio verso la foresta di Bwindi che si trova all’estremo ovest del paese e confina con il Congo ed il Rwanda. Siamo arrivati intorno alle 17:00. Il posto è magnifico e il lodge dove avevo scelto di soggiornare si trova in cima alla montagna a ca. 2.450 m di altitudine. Panorama splendido. Anche qui, il cottage che mi è stato assegnato, tutto costruito in legno come una vera baita di montagna, è molto bello, spazioso, pulito e confortevole. Per la prima volta dopo quasi due mesi, ho dormito in un lettone grande e confortevole senza la rete antizanzare. A questa altitudine, fortunatamente, non ci sono zanzare ed altri insetti pericolosi, nessun pericolo di malaria, quindi.
Terzo giorno di safari: finalmente il trekking nella foresta alla ricerca dei gorilla! Si parte presto, intorno alle 8:00, subito dopo la colazione. Sono in un gruppo con altre sei persone più la guida ed un poliziotto armato che, ci viene spiegato, serve per eventuali incontri ravvicinati con gli elefanti che qui non sono tanto “cordiali” come nella savana. Fortunatamente, non li abbiamo incontrati.
Bene, si parte per l’avventura. La guida, Steven,  dopo aver distribuito a ciascuno un bastone, chiede al gruppo chi, fra noi, è la persona più lenta. Alzo timidamente la mano. Steven mi dice che mi devo mettere dietro a lui per dare il passo di marcia al gruppo. Questa cosa mi fa un po’ vergognare, ma, si sa, tra tutti, sono anche la più vecchia, quindi…. Partiamo. Tre passi, non uno di più, e ..splash... sono già col culo per terra! Cominciamo bene! Mi assale una crisi di panico: se comincio così, riuscirò a fare tutto il percorso? Si parla di tre ore, forse non ce la faccio, fa caldo (umido), sono imbacuccata in una giacca impermeabile, ho lo zaino che sembra pesare un quintale, mi sono messa gli scarponi (e le calze!!) dopo due mesi trascorsi con le infradito e sto camminando in salita in mezzo a rovi, radici, felci alte più di me su un terreno soffice e scivoloso..no, non ce la farò mai! Sono un po’ disperata.
Ma il panico passa quasi immediatamente. Mi guardo intorno e ciò che vedo è davvero fantastico e l’idea di arrivare e vedere i gorilla mi sprona a continuare senza lamentarmi.. avanti.
Camminiamo per una buona ora poi, all’improvviso, sento delle voci: ci sono tre persone ferme in un minuscolo pianoro che ci aspettano. Sono le guardie partite dal centro la mattina molto presto per tracciare i gorilla.
Hanno trovato una famiglia di sei elementi proprio lì vicino. Ci dicono di lasciare i bastoni e gli zaini, di camminare piano verso un tracciato che ci indicano, di non parlare, non mangiare e non fumare (queste ultime due istruzioni mi sembrano davvero assurde, considerato il luogo!), di seguire la guida e di non avvicinarci ai gorilla (la distanza imposta è di 7 m, ma poi, realizzo, è dimezzata).
Dieci passi sul crinale della montagna ed eccoli lì.. c’è mamma gorilla che si mette le dita nel naso mentre sta allattando un cucciolo, un po’ più in là alla sua destra, un altro cucciolo che gioca con un altro gorilla di media taglia e, poco più in alto, il gorilla maschio della famiglia, il silver back, sdraiato che dorme.
E’ uno spettacolo che difficilmente riuscirò a dimenticare.
Restiamo lì, in assoluto silenzio, ad ammirare per un’ora.



lunedì 25 marzo 2019





20 marzo 2019
Oggi abbiamo organizzato l’ “opening day” / l’inaugurazione ufficiale del nuovo complesso a disposizione della comunità di Kyabirwa: il centro di addestramento per i giovani, la biblioteca pubblica e gli uffici ed il primo anniversario delle attività della scuola materna.
Gran fermento. Oltre alle autorità (civili e religiose), sono arrivati i genitori dei “nostri” oltre 100 bambini ed anche tanti curiosi! ..ed io ero nientemeno che “l’ospite d’onore”, wow!
E’ stata una bella cerimonia, anche se un po’ lunga, durata dalle 14:00 alle 18:00, durante la quale, oltre ai discorsi di rito, i bambini hanno eseguito canti e danze. Non vi anticipo nulla, ma includo un video che non è stato girato da me, spero di non compromettere la mia reputazione.., ma mi sono divertita un sacco!
Tanti ringraziamenti da parte di tutti gli oratori per il lavoro svolto.
Alla fine, nel mio discorso, ho sottolineato che tutto questo è stato possibile, per oltre il 90%, grazie alle donazioni di un nutrito gruppo di miei amici e famigliari che hanno sostenuto il progetto.
Un caloroso grazie a tutti i donatori!
Giusi
Today, is a big day: the official opening of the training center, the public community library and the first anniversary of the activities of our junior school.
Big success! The local authorities (administrative and religious) were all there together with the parents of our more than 100 children and I was… useless to say .. the “Guest of Honor”!
It has been a very nice ceremony – although a bit too long (from 2:00 to 6:00 pm) – during which many speakers spoke and the children performed their dances and songs. I’m not saying more about this, but I include a video (which was not taken by me) which, I hope, will not compromise my “reputation”… I really enjoyed a lot!
I received many thanks for the great works done from all the speakers.
At the end, during my final speech, I stressed the fact that all was made possible, for more than 90%, thanks to the donations received from many of my friends and family members who collected my invitation to support the project.
The warmest thank you to all the donors!
Giusi

mercoledì 13 marzo 2019


March 13th, 2019
Knitting classes have started
On Monday afternoon, the first lesson of the knitting and crocheting classes for the village ladies started
At the beginning, I thought that nobody would showed up. I fixed the starting time at 3:00 pm, and after one hour only two ladies were present. They were carrying their younger children on their backs. Little by little, others came, to reach the total of ten. Exactly the number of needles I had available with two kilos of cotton brought from home.
The first afternoon, Monday, was particularly tense: teaching, better showing how to start, wasn’t easy also considering the difficulty of the language. Most of them don’t speak English so I had to ask for translation all the time.
Luckily enough, Madam Susannah, the English Lady founder of Fingerprints was there with us and she helped some of the ladies, while I helped some others.
The second afternoon has been even busier. Words of mouth are very fast in the village
What could I do then without knitting needles available?
I gave the newcomers the hooks to start crocheting. Being already taught, they started immediately their new works following a pattern from the manuals I bought for them.
The second knitting lesson was better than the first: the ladies practiced quite a lot at home the previous day, so it was time to let them learn the “straight stitch”.
In the middle of the chaos created by ladies’ chatting and children’s shouting, I was able to explain them how to start with the straight stitch. All of them were very busy.
I learnt a new word in the local language:  zingùla” which means: “undo and start again”. I used the word many times on Tuesday afternoon!
During the weekend until Monday morning, I fulfilled another interesting task. You will remember I talked about Manuel and Lilipad in the previous post. Well, I catalogued approx. 400 books that Lilipad donated to start the new village public library which will be located inside the school, exactly in the workshop room.
After dividing the books by category (on the floor of my room): children, youths, adults, literature, educational and academic, thus creating six different categories, I started some new Excel files listing all the books accordingly.
After printing out the lists, I had the boxes with the books (very heavy boxes) taken to the school. There, I marked each book with its own number according to the list, using a different color for each category, then I displayed them on the shelves.
The final result? Look at the photos!! And I’m happy to tell you that starting March 11th, 2019, the “Kyabirwa Community Public Library” is official open and functioning.
I must add that I’ve been the “first user” of the Library: I borrowed a very interesting book.
It’s a piece of history about the “Home Children” when, back in the early 1900, many English male children between 10 and 14, orphans or sons of one parent only who couldn’t take care of them, where “given in adoption” to a specialized agency which sent them to Canada to become helpers in Canadian farms.
This is a piece of history which I was







unaware of and, once more, reading about it made my stomach churn. How many children were abused and ill-used in the past? And how many of them are still abused and exploited? Still one too many….


  
Sono iniziati i corsi….
Lunedì pomeriggio sono iniziati i corsi di maglia ed uncinetto per le signore e le ragazze del villaggio.
All’inizio, pensavo che l’aula rimanesse vuota. Avevo indicato, come orario d’inizio, le 15:00… dopo quasi un’ora, sono arrivate le prime due signore con i piccoli al seguito. Piano, piano, ne sono arrivate altre, sempre portandosi sulla schiena i bambini più piccoli che non possono essere lasciati soli, fino ad essere dieci in totale. Giusto il numero degli aghi da maglia che avevo portato, insieme a due chili di cotone.
Il primo pomeriggio /lunedì,  è stato piuttosto impegnativo : insegnare, o – meglio – dimostrare come partire con mettere su i punti, non è stato facile (considerata anche la difficoltà linguistica: la maggior parte di loro non parla inglese, quindi mi sono avvalsa dell’aiuto di una traduttrice, specie per i termini più tecnici).
Fortunatamente, era con noi Susannah, la signora inglese fondatrice di Fingerprints, che ha aiutato alcune signore mentre io ne aiutavo altre a capire il meccanismo del “metter su i punti”!
Il secondo pomeriggio è stato ancora più affollato. Le voci girano velocemente nel villaggio!
Che fare, quindi, non avendo più aghi da maglia a disposizione?
Le nuove partecipanti hanno iniziato con l’uncinetto e, per fortuna, essendo già capaci di lavorare, hanno iniziato i  loro lavori seguendo un modello preso da uno dei due manuali che avevo comprato.
La seconda lezione di maglia, martedì pomeriggioo, è andata piuttosto bene: le signore, dopo aver fatto pratica a casa dal pomeriggio precedente, hanno messo su i punti e si sono preparate ad imparare il “punto dritto”.
Nel mezzo del trambusto – creato dal maggior numero di signore presenti e dai bambini che, ovviamente, ciascuna di esse aveva portato – sono riuscita a spiegare come lavorare il “punto dritto”!!!! il risultato: tutte impegnatissime !
Ho imparato una parola nuova in lingua locale che mi è tornata molto utile: “zingùla” che significa: “disfa e rifai”. L’ho usata parecchie volte martedì pomeriggio!!!
Durante il fine settimana fino a lunedì mattina, ho completato un altro lavoro interessante. Ricorderete che ho parlato di Manuel e di Lilipad. Bene, ho catalogato ca. 400 volumi che Lilipad ha offerto per la nuova biblioteca pubblica del villaggio, che avrà la sua sede all’interno della scuola e, precisamente, nella grande aula dove si terranno i corsi di addestramento.
Dopo aver suddiviso i volumi per argomento (sul pavimento della mia stanza!): bambini, giovani, adulti, letteratura, cultura e libri di testo, creando in tutto 6 sezioni, ho creato dei files in Excel per listare i volumi.
Dopo aver stampato le diverse liste, ho fatto portare gli scatoloni con i libri (pesantissimi!!) a scuola dove ho numerato ciascun volume  seguendo l’ordine di ciascuna lista ed assegnando un colore diverso a ciascuna sezione,  poi li ho disposti sugli scaffali nella sala.
Il risultato? Guardate le foto! Non male direi. Da lunedì 11 marzo 2019, abbiamo la “Kyabirwa Community Public Library”.
Aggiungo di essere stata la prima “cliente” della biblioteca: ho preso in prestito un librino rivelatosi molto interessante.
Il libro tratta l’argomento di “Home Children”, un fatto storico che risale agli inizi del 1900 quando tanti bambini inglesi, tra i 10 e i 14 anni max., orfani o con un solo genitore impossibilitato a mantenere il proprio figlio (solo maschio) venivano “dati  in adozione” ad un’agenzia specializzata per essere inviati in Canada come manovali nelle fattorie.
Un fatto storico che ancora non conoscevo e che, ancora una volta, mi ha fatto rivoltare lo stomaco. Quanti sono stati i bambini maltrattati ed abusati nel passato? E quanti lo sono tuttora?.... sempre troppi….

 

venerdì 8 marzo 2019





Giovedì 7 marzo 2019

Finiti i lavori, ho archiviato pitture e pennelli!
La scuola ed il secondo blocco si possono definire finiti, ma non completi. Resta una parte importante: la copertura e tinteggiature dei muri esterni e quelli interni delle tre aule. In primo luogo  l’esterno, prima che il sole equatoriale rovini i mattoni e, pertanto, compromettere tutto l’edificio.
Abbiamo comunque raggiunto  un ottimo risultato e più del 90% si è realizzato grazie alle donazioni dei miei amici e parenti che, sono sicura, saranno molto soddisfatti di vedere questo risultato e sapere dove è finito il loro denaro. Grazie a tutti i donatori.
All’inizio della settimana, è arrivato Manuel, un ragazzo portoghese che abita a Berlino da qualche anno. Insieme a Sara e Paul ed altri amici, hanno fondato, un paio d’anni fa, l’associazione Lillipad. Bene, anche Lillipad è diventata una importante realtà nel sostenere il progetto ugandese.
Manuel è arrivato con due “valigione” piene di libri, principalmente libri per bambini, ma anche libri per adulti e libri scolastici che qui sono sempre necessari. Lillipad, attraverso Manuel, ha poi contribuito con una donazione all’acquisto dei materiali per costruire due librerie, di sedie e tavolo e di altri libri. Per fine settimana saremo in grado di allestire, all’interno della grande sala del secondo blocco, la “Kyabirwa Community Library”, una biblioteca a disposizione dell’intera comunità del villaggio di Kyabirwa.
Credo che tutto quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo rappresenti un risultato importante per questa comunità.
Devo aggiungere che Lillipad, lo scorso anno, aveva donato le altalene poste nel cortile della scuola. Ieri ne sono state acquistate altre due, ora in fase di installazione.
Oggi, 7 marzo 2019, ha avuto luogo l’assemblea con i genitori. Era presente anche la signora Susannah Hill, inglese di Bristol, fondatrice, con il marito, di Fingerprints. Questa associazione opera in Uganda da circa 11 anni e, dallo scorso anno – inizio delle attività nella “nostra” scuola materna – provvede all’acquisto della farina che serve per il porridge servito ai bambini tutti i giorni durante l’intervallo. Mi preme ricordare come questa merenda sia importanti per molti dei “nostri” bambini perché  è l’unico pasto che assumono durante la giornata.
E’ stato bello, oggi, essere tutti e tre insieme di fronte ai genitori. Manuel per Lillipad, Susannah per Fingerprints ed io, ormai “ufficialmente” la presidente di T.Y.Foundation – Tukolaganhe Youth Foundation dove Tukolaganhe, in lingua locale, significa “lavoriamo insieme”. Abbiamo potuto constatare che gli sforzi fatti individualmente stanno producendo grandi frutti ed è su questo percorso di collaborazione che dobbiamo continuare a lavorare insieme.
Alla fine dell’incontro, sono stati distribuiti abiti per bambini ed adulti che avevo portato dall’Italia, due valigie grandi e…pesanti! Inutile descrivere la contentezza delle persone. Alla fine, è stato per me particolarmente toccante il ringraziamento da parte di un nonno presente all’incontro che mi ha ricordato le parole di  Madre Teresa a me molto care : “ciascuno di noi è una goccia…tante gocce insieme fanno un oceano”.
Buon fine settimana
 Giovedì 7 marzo 2019

Paints and brushes are definitely abandoned: the works are over!
The school and the second block are finished, although not fully completed yet. There still the plastering of the three classrooms and of all the external walls plus the painting to be done, before the equatorial sun can spoil the bricks and compromise the whole building.
However, we’ve achieved an important goal and more than 90% of it was made possible by the donations of my (Italian) friends and family members who will be happy to see where their money has gone. A big thank you to all the donors.
At the beginning of the week, Manuel, a Portuguese young man who lives in Berlin joined us. Manuel, together with Sara and Paul and a bunch of friends founded Lillipad, a nonprofit association two years ago.
Well, also Lillipad is an important partner and supporter of our project.
Manuel arrived with two huge suitcases full of books. Books for children, youths, grown-ups and scholastic books. Moreover, he brought a donation that has been spent to buy the materials to build two bookcases, to buy chairs, a table and many other books. By the end of the week, we will have fitted the big room of the second block with all the necessary stuff to organize the “Kyabirwa Community Library”, a library available to the whole village community.
I have to add that last year Lillipad donated two swings which are now placed in the school’s yard. Two more have been bought yesterday and are now on their way to be installed.
Today, March 7th, 2019, a meeting was held with the parents at the school. Mrs. Susannah Hill from Bristol, founder with her husband of Fingerprints was there with us.
Fingerprints is an English nonprofit association operating in Uganda for more than eleven years now. Since the beginning of the activities at “our” school a year ago, Fingerprints has bought the flour to make the porridge for the children which is served during break time. I must remind the readers that porridge is, for many a child, the only food they get during the day.
It was nice to be there together the three of us. Manuel for Lillipad, Susannah for Fingerprints and me, the “official” chairperson of T.Y.Foundation – Tukolaganhe Youth Foundation where Tukolaganhe means in the local language “work together”. We could realize that our individual efforts are producing good fruits and we must continue on the path of a constant cooperation.
At the end of the meeting the clothes I brought from Italy were distributed. A touching thank you came from a grandfather who was present. He reminded me of the words of Mather Theresa which I dear most: “each of us is a drop…many  drops together make an ocean”…
Have a nice week-end.




martedì 26 febbraio 2019


Martedì, 26 febbraio 2019

Una cosa è certa: prima di prendere di nuovo in mano un pennello…. dovranno passare mesi!!
Uaf! È da venerdì della scorsa settimana (il 22/2) che sono imbianchino full-time. Di lavoro ce n’è tanto da fare e non è lavoro facile. In più, da sempre, odio dare la cementite sui muri freschi, appena fatti, è un lavoraccio che mi è toccato fare.
Poi, però, mi sono ritagliata la mia parte: riempire con pittura molto densa le crepe del cemento che poi, una volta asciugata, rende i muri “quasi perfetti”.
Beh, che dire? Sono qui per aiutare e credo che la mia parte la stia facendo piuttosto bene.
Nel trambusto dei lavori, mi sono scordata di dire che sono riuscita a prenotare la vacanza che sognavo dallo scorso anno. Per la fine del mio soggiorno in Uganda mi sono riservata una settimana per visitare posti nuovi, soprattutto la foresta di Bwindi.
Andrò a visitare l’habitat naturale dove vivono i gorilla, sperando di incontrarli. Poi, in auto sino a Kigali in Rwanda. Resterò a Kigali dal 25 al 28 marzo. Anche se per pochi giorni, avrò modo di visitare una parte del paese a me ancora sconosciuta e, da quanto ho letto nella mia guida, probabilmente è una delle parti migliori della “Perla d’Africa!”.
E’ così che Winston Churchill definì l’Uganda durante la sua visita nel 1908.
Non posso che essere d’accordo con questa affermazione.



One thing is for sure: I won’t touch a brush for the next six months since I’ll go back home!!
We started painting again non-stop last Friday (Febr. 22nd) and I’m becoming a real professional!
There’s much to do now that the builders have left and works have been completed, but it’s not an easy task. Moreover, I’ve always hated painting the first coat on freshly cemented walls. It’s something that I had to do, and I did. After that, however, I was able to carve my own niche: to fill in the lines of the concrete with thick paint. Once the paint is dried off, it makes the wall smoother and almost perfect for the second coat.
Now, what else to comment? I’m here to help and I think I’m doing my best.
In the turmoil of the painting works, I forgot to say that I was able to make reservation for the holiday I was dreaming of since last year.
I will take the last week of my stay in Uganda off, to visit new places in the south-west of the country. In particular, I’ll be going to the Bwindi Impenetrable Forest, home of the silver back gorillas, hoping to meet them in their natural habitat. Then, I’ll be driven to Kigali in Rwanda where I’m going to spend the last three days. Scheduled return flight is on March 28th from Kigali.
Although the holiday is short, I’ll  have the opportunity to visit an unknown to me part of the country which, according to what I read in my guidebook, is supposed to be one of the best of the “Pearl of Africa”.
This definition (the “Pearl of Africa”) was given to Uganda by Winston Churchill when he visited the country in 1908. I couldn’t agree more!

lunedì 18 febbraio 2019


domenica 17 febbraio 2019


domenica di lavoro…. Ma non lavoro manuale….. Stavolta è stato il turno della preparazione dei conti 2018 per la rendicontazione completa e precisa di quanto è stato incassato e speso per realizzare la scuola ed il secondo blocco.
una bella gatta da pelare!
Pero’, lavoro completato durante il fine settimana.
Oggi, all’ora di pranzo, mi è successa una cosa piuttosto buffa.
Chi mi conosce sa bene quanto non sia una grande “appassionata” di cibo, non sono certo una “mangiona” (bizzarro se si associa l’aggettivo al cognome….!), ma – anche se mangio poco – apprezzo la buona cucina e, soprattutto, mi piace cucinare.
Sebbene sia single, amo cucinare  la domenica cibi anche un po’ elaborati e gustarli accompagnati da un bicchiere di buon vino (rosso).
Ebbene, mentre pranzavo oggi – domenica, appunto – ho avuto la “visione” di un bel piatto con una fetta di arrosto ben cucinato con contorno di patate al rosmarino cotte in forno!!
Mi sono sentita come un personaggio da cartone animato con la nuvoletta che spunta dalla testa in cui era  disegnato il piatto con relativo contenuto….
Invece…..Avevo di fronte a me il mio “pranzo della domenica” : salsa di fagioli in cui nuotavano una fetta di zucca bollita ed una patata dolce, pure bollita come contorno, cavoli lessati….. e, naturalmente, l’immancabile bottiglietta d’acqua….
Nel pomeriggio, finita la stesura dei conti, sono andata a fare una passeggiata con Martin fino al campeggio sul Nilo. E’ stata la prima volta, quest’anno. La vista del “grande fiume” mi ha appagata, come sempre. Da là si gode un panorama meraviglioso del fiume con un’ansa da dove spuntano due isole piuttosto ampie e verdissime e con le rive collinari che l’abbracciano.
La luce era splendida anche senza sole (sì, nel tardo pomeriggio il tempo è cambiato e sono apparsi nuvoloni neri che fanno pensare a pioggia per stanotte), gli alberi intorno a noi pullulavano di piccole scimiette dalla lunghissima coda che si divertivano saltando da un ramo all’altro.
Martin ed io ne abbiamo contante almeno una trentina. Poi, ho anche visto un crested crane, l’uccello simbolo della nazione,  riprodotto anche sulla bandiera Ugandese, tutto nero con la cresta rossa. Peccato non aver avuto con me la macchina fotografica.. next time!
Siamo tornati a casa con George, il motociclista del boda-boda che mi ha riconosciuto dallo scorso anno – inutile dire quanto Martin fosse contento del nostro pomeriggio insieme.

domenica 17 febbraio 2019


working Sunday today… but I’m not  talking of a manual work. This weekend I had to prepare the 2018 financials to report how the money received was spent to build the school and the 2nd block.
Such a challenge and a pain in the… neck!
However, I completed it all during the weekend
Today, during lunch time, something funny happened to me.
People who know me know that I’m not a great eater but, although I usually don’t eat much, I love good food and, more, I love cooking.
even though I’m single, I like cooking something special on Sundays and enjoy them with a glass of good red wine!
To make a long story short, while having my lunch today, I had the “vision” of a nice plate of roasted meat with rosemary baked potatoes!
It seemed as if I was a cartoon’s character with the cloud popping from it’s head with such an image in it!
Instead, I looked down  my “Sunday meal” in front of me: a slice of boiled pumpkin and a sweet potato in a bean sauce and  boiled cabbages as side dish plus the always present bottle of water…. A bit different from what was in my dream, but good as well!
In the afternoon, as soon as I finished my “homework”, I went for a walk with Martin to the Nile River Camp. It was the first time this year to go there and the view of the “bìg River” was so rewarding, as usual. From there, there’s a wonderful view of  the river with a big bend into which two rather big and amazing green islands stretch out and the hilly bends seem to embrace them.
The light was magnificent, although the sun had disappeared, the trees around us were crowded with small long-tailed monkeys enjoying their jumping from one branch to the others. We counted at least thirty of them. Then, we were lucky to see a crested crane, the bird which is the national icon reproduced even on the flag of the country. It was a shame I didn’t have my camera with me… next time.
We took a boda-boda to return home. The driver was George who recognized me from last year and was happy to take us back.
Useless to say how happy Martin was to have spent some hours with his “mum”.