20 gennaio 2017,
pensi di essere pronta a
tutto perché sei grande ed hai un po’ di esperienza, perché hai viaggiato,
perché conosci un po’ le culture ed i modi di vita di paesi africani, ma non
sei mai pronta abbastanza!
Prima di tutto, sono
arrivata in Uganda, all’aeroporto ho assaporato il “bello” del caldo dopo il
freddo di casa, l’ho assaporato con la camminata: giù dalla scaletta dell’aereo
attraversando la pista per arrivare al terminal. Si cammina semplicemente, qualcosa
di dimenticato, ormai…..
All’ufficio immigrazione,
l’ufficiale fa subito il furbo chiedendomi i 50 dollari per il visto per due
volte… ok, con aria severa gli rispondo di avergli già dato la banconota da
US$50 che lui ha messo alla sua destra….
Poi mi sono arrabbiata
perché la valigia arriva senza una ruota e con uno squarcio al suo posto. Per
fortuna che è imbottita con una plastica robusta, così non si è perso nulla.
Ok, almeno è arrivata. Ho viaggiato Qatar Airways, speravo in un servizio
migliore, ma tant’è. Potrei fare reclamo, ma sono già le due (del pomeriggio) e
non voglio far aspettare Moses – il Direttore della scuola – che mi è venuto a
prendere. Lascio perdere….
Esco, una folla pittoresca
con un sacco di cartelli, ma non vedo il mio nome. Aspetto per quasi un’ora,
poi, finalmente, una ragazza vestita di “rosa fucsia” tiene in mano un foglio
con stampato il mio nome “GUISI MAGGIONI”…. Ok, ci siamo! Dietro a lei un’altra
ragazza ed un ragazzino, poi un signore molto alto e distinto: Moses e tre dei
suoi sei figli. Un vero comitato di benvenuto.
Tutto a posto, si inizia il
percorso verso Jinja: 110 km. e sono le tre del pomeriggio.
Credeteci o no, ma ci sono
volute ben 4 ore e mezza per fare i 110km! che separano Entebbe (Aeroporto) da
Jinja sulle rive del lago Vittoria!!! Beh, tra l’altro, visto dall’aereo, il
lago è davvero grande e tutto intorno c’è verde, verde, verde!
Primo impatto con il Paese:
è – naturalisticamente – molto bello, e questa non è neppure la parte migliore,
bisogna andare a ovest per questo, ai confini con il Congo ed il Ruanda, ma com’è
tenuto……? Ci sono rifiuti dappertutto, poi capisci il perché di certe malattie
(e meno male che ho fatto le vaccinazioni!) ed insieme ai rifiuti, un mercato
all’aperto non-stop. Ci sono bancarelle lungo tutti i km della strada percorsa,
o quasi, che vendono di tutto, ma quello che mi ha colpito di più sono letti e
materassi. Letti di ferro oppure di legno e materassi, tanti, tantissimi
materassi come se gli Ugandesi dormano su una pila di materassi anziché su uno
solo!
Eppoi, a buio, siamo
arrivata al villaggio di Kyabirwa, non lontano da Jinja, passando su due ponti
sul Nilo. Qui sono le sue sorgenti, il lago Vittoria si chiude ed inizia il
grande fiume.
Il villaggio….. al prossimo
blog.
The first account of my arrival in Uganda.
At first, let me tell you, something that was long
forgotten: to get to the terminal at the airport, you have to walk from the
plan through the field. While I was stepping down the stairs, I had that marvelous
feeling of warm vs. the cold I left home. That was really great.!
At the immigration, I had the very first impact with
the public officials: the officer of immigration tried to cheat on me asking
twice for the US$ 50 you’ve to pay for your Visa. I was tough the second time
he asked telling him that I gave the 50$ bill and he put it on his right hand
side.
Then my suitcase arrived, thank god it arrived, but it
was damaged. I didn’t want to waste time to file a complain, because I didn’t
want Moses, the school manager who came to pick me up, to wait. It was already
two in the afternoon, and he was supposed to be out there waiting. So, forget
about complaining with Qatar Airways….. I’ll buy a new suitcase when I return.
But, surprise, surprise, nobody was out there waiting
for me! I waited for approx one hour before I saw a young lady with my name
(wrongly spelt) on a poster! Behind her another your lady and a boy, then a
very tall very distinguished man: Moses and three of his six children who came
to welcome me and take me to Jinja.
Jinja is 110 km far from the airport. It’s on the
banks of Lake Victoria – a very huge lake all surrounded by green, green, gree
as I saw from the plane – and at the Source of the Nile River.
Now, believe it or not, it took us 4 and a half hours
to drive the 110 kms!!!
The first glimpse of the country I got was that I saw
such a lot of garbage all around the place! And, at the street borders, it’s a
non-stop line of market stalls selling all the possible stuff. However, what
impressed me most is the huge number of beds (iron and wooden beds) and mattresses
that are on sale! It seems to me that people are sleeping on piles of mattresses
rather than on one at a time!!!
Finally, after crossing the Nile, we arrived in
Kyabirwa, the village where the school is located and where Moses’ compound
with the volunteers’ quarter is located
…. But for this one, uou’ll have to wait
See you soon
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