21 genn 2017
Nella proprietà di Moses,
dove soggiorno, ci sono altri due volontari: Cody, un ragazzo di 19 anni,
americano del Nebraska (è qui da due settimane e resterà per 6 mesi) e Frida,
24enne svedese di Goteborg (lei è qui da una settimana e resterà per altre 5).
Oggi è domenica e siamo andati tutti alla
messa nella chiesa vicino alla scuola. C’era un bel po’ di gente,
prevalentemente donne con bambini, tutti vestiti a festa con gli abiti
migliori. Gli abiti delle donne sono molto colorati, di seta e con le maniche
cucite in modo tale da formare come delle alucce sulle spalle. Davvero belli e
singolari.
Durante la messa ci sono
stati quattro battesimi. Poi, ha preso la parola il capo della chiesa (che non
è il sacerdote) ed ha chiesto a noi tre di salire sull’altare per presentarci
alla comunità. Dopo la breve presentazione (nome e da dove veniamo) c’è stato
un forte applauso da parte dei presenti. Davvero emozionante ….. e poi, eravamo
gli unici tre “bianchi” tra tutti i presenti che ci guardavano chi con
curiosità, chi con sorpresa…..
La messa è durata più di due
ore con canti, letture e recitazioni senza contare che lo stesso prete si è
messo a suonare la fisarmonica mentre i presenti ballavano….
Altra bellissima esperienza
è stata la camminata al Nilo. Durante il tragitto ho avuto modo di capire che
esiste la “povertà più povera”…. Capanne di fango e legni con il tetto in
lamiera sono le case del villaggio….pochissime sono quelle costruite con
mattoni, come quella in cui sono ora, costruite nel mezzo della giungla di
alberi di banano, papaya, canna da zucchero, con le capre, rigorosamente legate
agli alberi, che pascolano e cercano qualcosa da mangiare….
Arrivati al Nilo che,
contrariamente a quanto si possa pensare, qui ha acque limpide, c’è una
moltitudine di persone sulla riva che lavano i loro panni….. e ce ne sono altre
che nuotano…. Ho messo i piedi in acqua per rinfrescarmi, ma l’acqua era tiepida…..
Al ritorno a casa, Frida ed
io abbiamo seguito le abitudini locali: abbiamo fatto il nostro bucato usando
due secchi di plastica: uno per lavare, l’altro con acqua pulita per sciacquare…..
At Moses compound, where I’m staying, there are two
other volunteers: Cody, 19, an American boy from Nebraska. He has been here for
two weeks and he’s going to stay for six months, and Frida, 24, Swedish from
Goteborg. She’s been here one week and is going to stay for other five weeks.
Today, it’s Sunday, so we went to mass in the church
close to the school. There were quite a few people, mostly women and children,
all well dressed with their best clothes. The women’s clothes are very
colourful and the sleeves are sown as to form small wings. Very nice and quite
unusual.
During mass four people were baptized. Then, the head
of the religious community, a man different from the priest asked us to
introduce ourselves to the community. After the short introduction, people
applauded us and because we were the only three whites, they looked at us with
curiosity and surprise….
Mass lasted for over two hours. People sang, danced
while the priest was playing the concertina and read the bible.
After mass, we walked down to the Nile. During the
walk, I understood that the “poorest poverty” exists…. Huts made by mud and
wood with tin roofs… very few are the houses built with bricks like the ones
where we are staying. These huts are built in the middle of the jungle of
banana trees, papaya trees, sugar cane… their goats are running around to find
a bit of food to eat…..
Once arrived at the Nile, which, contrary to the
prevailing thoughts, has clear waters, we found a huge crowd of people. Some of
them were swimming, but the majority were staying on the banks to do their
laundry… I put my feet into the water to refresh…. The water was warm!
Back home, Frida and I took the local habit: we did
our laundry in the field, using two plastic buckets one with soapy water to
wash, the other with clean water to rinse…. That my Sunday!
casa dove soggiorno |
il "piano cottura" |
la cucina |
si fa il bucato |
Socializing |
Ciao ora con Francesca cerchiamo di risolvere. Poi leggo e spero di commentare. A dopo
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminaSì ecco se nn c'ero io mia mamma era ancora lì....ma già sai... ������
RispondiEliminaComunque wow che esperienza davvero unica... Vorrei essere nei tuoi occhi per captare ogni cosa
mi piacerebbe sapere chi sei! non ci arrivo con cosi poche info!
EliminaChe meravigliosa avventura....."Avventura " non è la parola giusta perché è molto di più e tu sei una donna fantastica. Un grande abbraccio
RispondiEliminaciao Rosanna, beh, si, diciamo che si tratta di un''avventura!! comunque molto interessante! non so se riesco a trasmettere appieno quello che vivo, ma ci provo....
EliminaCiao Giusi, sono contenta che ti abbiano accolta con un bellissimo benvenuto! Leggo tutti i tuoi post, sia in italiano...che in inglese 😉.
RispondiEliminaA presto!!
ciao Monia, è un'avventura vera! continua a leggere in inglese, è un buon esercizio!
EliminaCon chrome non riesco....provo diversamente. Carissima Giusi leggo con interesse e con il cuore gonfio ogni tuo reportage. L'africa coi tuoi occhi, e resto ogni volta tristemente impotente. Giusi "fai" anche per me ogni cosa, compresa la rabbia nel vedere tanta poverta' e miseria. Un bacione
RispondiEliminaCon chrome non riesco....provo diversamente. Carissima Giusi leggo con interesse e con il cuore gonfio ogni tuo reportage. L'africa coi tuoi occhi, e resto ogni volta tristemente impotente. Giusi "fai" anche per me ogni cosa, compresa la rabbia nel vedere tanta poverta' e miseria. Un bacione
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